Emil Zatopek il cane pazzo.



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piero galati - Si deve riconoscere, o almeno io credo di poterlo dire, che c’è un modo giusto e un modo sbagliato nel fare qualsiasi cosa. I capelli bianchi o l’assenza dei capelli, pari al numero di anni ormai sul groppone me lo fanno dire. Questo vale anche per la corsa.
La tecnica di “corsa” è la sequenza dei movimenti che sviluppano un esercizio atletico.
Lo stile è invece la particolare azione meccanica che ognuno di noi introduce nel movimento. Quindi assolutamente soggettivo.
Dicono i “luminari” della scienza che noi siamo ancora lontani dai limiti umani possibili nella performance delle gare di lungo chilometraggio, cosa che si può ottenere studiando con cura ogni singolo aspetto della corsa, ma ancor più la tecnica e lo stile.
Già negli anni “30 del 1900, ma forse prima, si insegnava la correttezza stilistica e la tecnica dei finlandesi, convinti che stava esclusivamente in questi fattori il segreto dei loro successi. Poi negli anni “50, arrivò un’altra corrente di pensiero e cioè, che l’importante era “correre naturalmente”. Viene da ridere, perché di li a poco i “luminari” (sempre loro) inorridirono osservando lo stile di corsa di un certo Emil Zatopek, barcollante che sembrava stesse morendo da un momento all’altro, bruttissimo con le spalle incassate e braccia di legno. Si, veniva il voltastomaco a vederlo correre ma Zatopek finchè è rimasto in attività non ha avuto rivali!!!

http://it.wikipedia.org/wiki/Emil_Z%C3%A1topek

Adesso io con questo cosa voglio dire, non lo so, certamente che non ho nessun titolo per disquisire su certe tematiche, sono un pirla da pieni voti.

L’altra sera mentre seguivo Fabrizio Danesi in allenamento allo stadio, applicando alcuni concetti “Lidyard” e comunque soffermandomi spesso sulla simmetria del gesto, forse fobica e maniacale ma ne sono convinto.

Bene, un “luminare” si è avvicinato e con ghigno sapiente e superiore ha osservato che “è tempo perso lavorare la tecnica e lo stile su un trentenne, basta che fa chilometri”….

Mio caro “luminare”, come dicevo prima sul mitico Zatopek, anche senza tecnica e stile, se uno è forte, è forte!
Diceva Lui: … “Alle volte la mia corsa assomigliava a quella di un cane pazzo. Non importavano lo stile o ciò che sembravo agli altri: c'erano dei record da battere”...
Chiaro, in gara non si guarda niente e nessuno.

Vuoi mettere però che con il miglioramento della tecnica e dello stile, si preserva un atleta di 30 anni che tanto ha da dire anche perché “vergine” nella corsa, ma fossero anche 40 anni, da acciacchi ed infortuni! Eh, che dici? ne vogliamo parlare???

Ah, io non sono laureato in scienze motorie, quindi non mi prendete sul serio…

Commenti

  1. Piero! L'amore, la passione, la voglia, l'intensità e... chi più ne ha più ne metta... con cui segui Fabrizio sono una componente impagabile per qualsiasi atleta. Fabrizio lo sa... Non so chi sia questo luminare, ma sono certo che non conosce ciò che vi lega, pertanto continua nel modo in cui credi sia il migliore e sicuramente entrambe sarete premiati. I "professori" dovrebbero rispettare il lavoro degli altri.

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  2. e se non bastasse picciotto....ci occupiamo noi di questo esperto di atletica.....che mette lingua su cose non sue ..capisti???

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  3. Non avrei saputo esprimere meglio di Davide quello che e' anche il mio pensiero. Continua così Piero...ciao

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